Montecitorio e la fine dei pianisti




Finalmente si metterà fine alla deprecabile usanza dei parlamentari di votare per i colleghi assenti, i cosidetti pianisti scompariranno grazie all'introduzione del nuovo sistema di voto che si baserà sulle impronte digitali.
Il cambiamento è stato fortemente voluto dal Presidente Gianfranco Fini ed entrerà in funzione a partire dal 9 febbraio, inizialmente con con l'acquisizione di nuove tessere nominative per il voto, in seguito da marzo con la raccolta delle impronte digitali.
Il cambiamento realizzato dal presidente Fini va nella direzione di rendere le istituzioni più trasparenti ed efficenti ma soprattutto elimina un malcostume nazionale che, soprattutto in tempi di crisi, è ancora più fastidioso.

Ilaria Faedi

Rifondazione comunista allo sfascio.



La scissione del partito è avvenuta, Niki Vendola , presidente della Regione Puglia e la sua corrente durante l'assemblea a Chianciano hanno creato un nuovo movimento Rifondazione per la Sinistra .
Paolo Ferrero ha invitato “ i compagni “ che hanno aderito alla corrente a ripensarci affermando che con questa rottura la gente se ne andrà schifata.
Niki Vendola ha replicato sostenendo che la frattura ormai è profonda, le linee politiche si sono divaricate in modo radicale e che di fatto la scissione si era già concretizzata con la cacciata del direttore Piero Sansonetti dalla guida di Liberazione.
La sinistra radicale perde pezzi e consensi e non è più in grado di rappresentare gli elettori che l'hanno votata .
Ad iniziare con le divisioni interne era stato il Partito Democratico ma a quanto pare anche Rifondazione comunista non è voluta essere da meno, l'opposizione, se si può definire tale, perde sempre più consensi.
Ilaria Faedi

Parlano di me....


La mia intervista su Policity

PESARO - Incontriamo Sara Marino, 24enne pesarese coordinatrice comunale di Forza Italia, forse la ragazza sotto i 30 anni più in vista sul piano politico cittadino. Cinque domande alla scoperta del comune sentire "tra i giovani", tenendo sempre al centro l'appuntamento elettorale di giugno.

1) In politica le donne non sempre occupano ruoli di primo piano, e nel centro-destra locale non sono poi così tante le esponenti dell'altro sesso. Dove nasce la sensibilità che stai dimostrando nei confronti della politica?

Ho iniziato ad interessarmi di politica piuttosto tardi, o meglio ho sempre saputo di prediligere la destra, inizialmente come reazione al malgoverno della città, poi a seguito di un reale interessamento alle vicende nazionali del partito di Berlusconi. Non nascondo di essere rimasta dapprima affascinata dal carisma del nostro leader, ma chiaramente è poi subentrato qualcosa di più: la fede nei valori del Ppe, nei valori della libertà e della democrazia che credo siano infarciti di ipocrisia nella sinistra, l’abbracciare una moralità del fare e non del dire. È vero, le donne in politica si ritrovano spesso a lavorare alle spalle di altri grandi personaggi, in silenzio ma con la costanza e la maturità che ci contraddistinguono; nel centrodestra locale, io ne sono una prova, le donne ci sono e lavorano anche alacremente; spero di vederne sempre di più.

2) Lo schieramento bipartisan tende a smorzare sempre più le differenze tra destra e sinistra, tanto che si parla sempre più di "centro", fugando il più possibile le logiche contrapposte. Perché hai scelto di impegnarti nel Popolo della Libertà?

È vero, le differenze si sono attenuate, d’altronde siamo ben lontani dalla “vecchia” politica che ancora richiamava lo zoccolo duro dell’elettorato fedele; gli elettori votano oggi spesso sulla base di opinioni anche mutevoli, e per smobilitarli servono grandi avventure rivoluzionarie. Il Pdl è stato proprio questo, per me e i suoi elettori, una grande avventura per chi non si riconosce nei dogmi della sinistra ma al tempo stesso non vede, nel centro, grandi figure politiche in grado di rappresentarlo. La vera sfida, per difendere lo sviluppo economico, la solidarietà e la libertà, i valori in cui credo, sta nell’impegno delle due grandi colonne politiche, Fi e An, a fondersi per l’unità di partito e di ideali. Il Pdl rappresenta per me questa sfida, l’emozione di sentirsi parte di un progetto più grande.

3) Veniamo a Pesaro: tra meno di cinque mesi i cittadini saranno chiamati a votare. Migliaia saranno i giovani pesaresi alle urne. Cosa proponete? Quali saranno le tappe di avvicinamento al clou elettorale?

Il gruppo giovani azzurri di Pesaro da tempo sta valutando quali iniziative la città dovrebbe mettere in campo per rispondere alle esigenze dei giovani. Pochi punti ma chiari: rivalutazione del centro storico, che comprenda l’apertura di Rocca Costanza e del parco degli Orti Giuli, che viene sfruttato solo d’estate. Vorremmo che si risistemassero alcune zone della città che si potrebbero adibire a spazi per la creatività giovanile e non solo, penso al parco situato nella zona dell’Aspes (il parco XXV Aprile, ndr), al parco Miralfiore e a tutte le zone che potrebbero ospitare anche i gruppi musicali in erba che lamentano spazi per le prove e i concerti. Più in generale, vorremmo che si creasse un dialogo aperto con i giovani per capire di cosa nello specifico abbiano bisogno, credo che sia l’unico modo per intervenire in maniera puntuale e senza sperperare inutilmente denaro.

4) Parlando con i tuoi coetanei ma anche con il resto della cittadinanza, quali sono le urgenze che emergono nella realtà locale? Al di là dei temi che campeggiano sui quotidiani locali, quali sono le priorità "per la gente"?

La priorità principale credo che sia vivere nel modo migliore questa splendida città, che vanta luoghi ed eventi di culto, credo non adeguatamente sfruttati, come il Rof, la casa di Rossini, i musei, i mosaici, i borghi antichi e il verde che ci circonda, sebbene da tempo si stia cercando di trasformarlo in cemento. La gente vuole una politica al servizio dei cittadini, purtroppo però abbiamo assistito ad una politica al servizio della cassa, tra multe, videored e parcheggi blu. So che molti elettori potrebbero essere spinti a votare nuovamente Ceriscioli convinti che non ci sia una valida alternativa; io dico che invece c’è, rappresentata dalle persone che si spendono e lavorano in un contesto non facile.Provate a darci fiducia, proviamo a cambiare Pesaro.

5) Che "immagine urbanistica" sogni per la Pesaro del prossimo futuro?

Sogno una Pesaro viva, su misura del cittadino, dell’anziano così come del bambino che chiede parchi e spazi verdi per poter giocare; sogno una città meno inquinata, più verde e attenta anche alle esigenze degli animali, non meno importanti degli esseri umani. Una città che possa vantare un centro storico ad hoc, più piste ciclabili e collegamenti autobus più efficienti; un salotto culturale che possa richiamare turisti e non solo alla scoperta delle numerose bellezze, con un’università più forte, servizi più efficaci per gli studenti e per gli sportivi; infine, mi piacerebbe un centro storico più vitale nel notturno, per dilatare l’ammassamento anche pericoloso di giovani nella sola Baia Flaminia e per dare maggiori opportunità al divertimento sano e aperto chiaramente a tutti, anche alle famiglie.

Il mondo capovolto....

Ci risiamo…ancora una volta ci ritroviamo a parlare di giustizia, ma caso strano questa volta, con grande disperazione dei suoi avversari, Berlusconi non c’entra nulla, ma proprio nulla.
Questa volta, ma ormai già da qualche tempo, i protagonisti delle vicende giudiziarie sono coloro che fino a poco fa si strappavano i capelli e si riempivano la bocca di accuse, ingiurie e insulti diretti al nostro Presidente gridando a pieni polmoni la loro “purezza” politica, la loro vocazione etica, il loro appoggio pieno e incondizionato ai poveri magistrati e alla giustizia tanto vituperata.
Ma ops! Il mondo si è capovolto, il contrappasso dantesco ancora una volta ha dato bella mostra di sé…sul tavolo degli imputati stanno ora seduti i principali protagonisti della sinistra e udite udite anche il Sig. Di Pietro.
Che è successo? Cosa è capitato al grandioso partito giustizialista che voleva moralizzare la politica?
Il figlio di Di Pietro, Cristiano, consigliere provinciale dell’Idv, è stato indagato per corruzione dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti: più precisamente, avrebbe chiesto favori per sé e per alcuni amici nientemeno che a Mauro Mautone, l’ex provveditore alle opere pubbliche ora agli arresti domiciliari.
Da quando l’inchiesta è stata avviata, sembra che sia stato scoperchiato un immenso vaso di Pandora per troppo tempo chiuso dalla gestione monocratica del partito Idv.
Di Pietro Senior ha messo subito le mani avanti: si è presentato spontaneamente ai magistrati e ha inveito contro media e giornalisti accusandoli di essere vergognosi (come, adesso sono vergognosi, prima contro Berlusconi no?? Vabbé).
Ma più di tutto, quello che mi preme ricordare e che mai era venuto fuori spontaneamente, chissà come mai, è l’immagine che il partito ha restituito agli occhi dell’opinione pubblica, un partito / proprietà privata, come lo ha definito Elio Veltri, co – fondatore dell’Idv, a gestione teocratica, dove persino la cassa monetaria era gestita dalla moglie del leader Di Pietro e da una sua amica, anziché dagli organi di partito.
Un partito “che ha copiato in peggio i difetti degli altri partiti. Sino alla gestione familistica del partito. Di Pietro ha portato in Parlamento il cognato, il cognato del cognato, il figlio è consigliere provinciale (Mio: perché mai si è ben guardato dal lasciare la carica anche se indagato…vecchia attitudine a mantenere la poltrona?? Mah.) e così via” come riporto testualmente dall’intervista a E. Veltri raccolta sul Resto Del Carlino il giorno 17 / 01/ 2009.
Questa volta mi scappa proprio una bella risata…dopo anni spesi a pontificare la propria integrità morale, a condannare gli interessi di Berlusconi, si scopre che Di Pietro ha messo dentro tutta la “Sagrada Familia” mostrando ogni sua contraddizione, che ora pesa come un macigno, tra quanto detto a viva voce e quanto fatto all’interno del partito.
La legge del contrappasso per ora ha funzionato, e come dice un motto cinese basta aspettare seduti sulla sponda del fiume….
Ora spero solo che chi si è riempito la bocca di tante belle parole, taccia per una volta soltanto, onde evitare di sfiorare il ridicolo…

Sara Marino, coordinatrice giovani azzurri.

Per tutte le vittime...

Il mondo ricorda, l’Italia ricorda, le Marche ricordano, Pesaro ricorda, Noi ricordiamo...
27 gennaio una data, un ricordo...un tristissimo ricordo.
La Shoah, 10 - 15 milioni di vittime causate da un ideale.
Tutti vogliono ricordare nel mondo, in vari modi: minuti di silenzio, fiaccolate… qua a Pesaro ho letto che proponevano un nodo bianco visibile a tutti.
Noi ci saremo tutti a ricordare quel giorno ma a contrario di tutti avremo anche altro da ricordare.
Abbiamo da ricordare altri 100 milioni circa di morti. Sono i morti causati da un altro ideale...il Comunismo. (Vittime che ancora aumentano al giorno d’oggi).
Se è vero che i morti sono morti e vanno ricordati alla stessa maniera è giusto ricordare anche loro.
Questi ultimi sono “vittime silenziose”: tutti sanno ma nessuno parla.
Pensate solo che il 28 ottobre 1994, in un discorso al Parlamento Russo, Alexander Solgenitsin (scrittore, premio nobel letteratura 1970) ha affermato che i morti dovuti al comunismo russo furono più di 60 milioni: NESSUNO e ripeto NESSUNO, sia in Parlamento che fuori, ha sollevato obiezioni o avuto il coraggio di parlare.
Come se non fosse successo nulla...
Pensate a quanti sono morti solo in Russia a causa delle deportazioni, dello sterminio, delle carestie e delle prigionie nei gulag…
Pensiamo anche alla Cina: già nel 1958 l’ex ambasciatore d’Italia a Mosca Luca Pietromarchi disse che il Comunismo in Cina ha causato la perdita, dal 1949 al 1958, di 50 milioni di vite umane, e che inoltre circa 30 milioni di contadini furono inviati in campi di concentramento.
Con questo, voglio chiarire, non sto difendendo il nazi – fascismo, né tantomeno voglio infliggere colpe al solo comunismo, voglio solo ricordare a tutti voi che leggete che nel mondo non esiste una giornata dedicata ai morti del comunismo; e se vogliamo fare una cosa bella...in quel minuto non vi fermate a pensare solamente ai 10/15 milioni di morti causati dal nazi – fascismo e neanche ai più di 100 milioni che ha fatto il comunismo: pensate ad entrambi.
Sono state morti “importanti” nella nostra storia; è giusto ricordarle equamente e non solo il 27 gennaio ma tutti i giorni dell’anno…

R.L.

PD allo sbando

La cronaca di questi giorni ci consegna un'immagine del Partito Democratico allo sbando.
Lo scandalo abruzzese con l'arresto e la successiva scarcerazione del sindaco di Pescara, il quale per non dimettersi dal suo incarico ed evitare il commissariamento del suo comune si da per malato di una malattia “ingravescente e permanente” cosi come la questione della giunta di Napoli , con il sindaco Iervolino sola contro tutto il partito che le chiede le dimissioni, dipingono lo stato attuale di un PD litigioso e profondamente diviso al suo interno.
Non ultima la sfuriata di Piero Fassino contro il suo collega Mantini (ex Margherita) apostrofato con parole come “ sei uno stupido che dice solo ca....te” in diretta su Radio Radicale durante un'intervista di quest'ultimo che criticava la gestione economica del partito, per le ex sezioni dei Ds, «ora diventate proprietà delle fondazioni della Quercia» e «pagate dal Pd».
Ma c' è anche un attacco personale a Fassino, per la sua scelta di firmare il manifesto del Pse a Madrid: «Vuol dire che i Ds continuano ad esistere» e si prenderebbero i soldi ,mentre la Margherita «ha conferito il suo intero patrimonio, i soldi del finanziamento pubblico, la stessa sede che ora è in uso al Pd...» .
Anche Rutelli prende le distanze dal leader Veltroni, il quale viene accusato di avere difeso in questi ultimi tempi, per diverse ragioni, Massimo D'Alema e Piero Fassino, ma di non aver fatto neanche un gesto di solidarietà quando l'ex leader della Margherita è stato coinvolto nell'inchiesta napoletana. Se vogliamo poi mettere la ciliegina sulla torta potremmo anche ricordare il caso Villari, per l'elezione del presidente della vigilanza Rai, il quale è ancora al suo posto nonostante le continue sollecitazioni a dimettersi e l'espulsione dal PD.
La superiorità morale tanto sbandierata dalla sinistra a quanto pare sembra scontrarsi con una realtà ben diversa fatta di divisioni interne, inchieste giudiziarie, e incapacità di proporre un oppossizione utile al paese.

Ilaria Faedi

Marciapiedi pericolosi

Questo è lo stato del marciapiede in via Marconi, strada che conduce dal palazzetto vecchio a Viale Trieste, le radici degli alberi lo hanno letteralmente distrutto rendendo pericoloso il passaggio, soprattutto per anziani o portatori di handicap.
Al disagio si associa anche la pessima immagine che la nostra città offre ai turisti che in estate percorrono la via.













Ilaria Faedi