Auguri di Buon Natale



A tutto il gruppo e non solo, a tutti i lettori del blog auguro un felice Natale.
Speriamo che il 2009 sia un anno positivo per la politica marchigiana ed in particolar modo per quella Pesarese .
Buon Natale e Buon Anno a tutti .

Ilaria Faedi

Qualche riflessione sul comportamento dell’amministrazione comunale….



Non bastavano il Video – red, l’aumento delle strisce blu estese a macchia d’olio in tutto il centro storico, i pilotini, il proposito delle telecamere installate nella zona a traffico limitato per sbancare il botteghino con raffiche di multe, la beffa dei posti auto fantasma fatti pagare sebbene inesistenti nella zona Ztl, la cancellazione dei parcheggi bianchi in via del Lazzaretto, per giunta senza aver precedentemente avvisato i diretti interessati, tutto questo evidentemente non bastava; eh no, perché come benservito di Natale l’amministrazione ha deciso di far levare le tende ad alcuni commercianti del centro storico, rei di essersi insediati da diverso tempo nel pericolante Palazzo Perticari.
Ha vinto il Comune, come si legge dai giornali, ma mi chiedo che vittoria sia aver imposto a questi commercianti un trasloco certo non semplice né immediato proprio nel periodo natalizio, il più vantaggioso per loro, che speravano di tirare un po’ il fiato dalla crisi e che invece dovranno rinunciare a metà dell’incasso annuale.
Bella vittoria, sì; ma una domanda sorge legittima: non è una novità la pericolosità di Palazzo Perticari, come mai si è deciso di intervenire proprio ora e non, magari, qualche settimana fa, consentendo così ai commercianti di adeguarsi allo sfratto imposto?
Una risposta forse c’è, e va cercata a mio parere nella “tempestività” con la quale l’amministrazione da sempre dà il via libera alle sue incredibili imprese, ne sono un esempio, ce lo ricordiamo tutti, i lavori intrapresi tempo fa sul lungomare e lungo foglia proprio d’estate, con una puntualità degna del miglior orologio svizzero.
Noi tutti siamo stanchi di questi atteggiamenti, i giovani ancora di più nel (non)vivere un centro storico impoverito di spazi e luoghi di ritrovo nei giorni dell’anno che non coincidano con il Natale o le feste imposte, per questo confidiamo che i cittadini sappiano, in buona coscienza, votare per chi desidera il cambiamento, per una città finalmente diversa.

Sara Marino

Qualche riflessione....




Chiesto l'arresto per il parlamentare del Pd Salvatore Margiotta, coinvolto in un comitato d'affari che si spartiva il business attorno al giacimento petrolifero di Tempa Rossa, in Basilicata; agli arresti domiciliari Nicola Montesano, consigliere di Matera di area Pd; indagato il Presidente della Regione Vito De Filippo (sempre Pd) per favoreggiamento; arrestato Luciano D'Alfonso, sindaco di Pescara e segretario regionale del Pd Abruzzo per mazzette circolate nell'ambito della gestione dei cimiteri e dell'area ex stazione di Pescara...

Ops....che sta succedendo al tanto onorato e puro partito di Veltroni?

Sono stati scoperti alcuni impiegati dell'anagrafe intenti a simulare richieste di certificati anagrafici finalizzati a realizzare falsi tesseramenti all'area Margherita; è stato scoperto che in cambio di atti amministrativi favorevoli diversi imprenditori hanno elargito a D'Alfonso e ai suoi uomini cifre piuttosto consistenti, nonchè viaggi gratuiti con la AirOne e con aerei privati, per un totale di 28.000 euro, pranzi di lavoro in ristoranti di Roma e Pescara, auto e contributi elettorali...

Di nuovo...che cosa sta succedendo al tanto onorato e puro partito veltroniano?
Pare esserci molto malumore tra i politici e i simpatizzanti, che ora si affannano a scaricare il vituperato barile addosso a Di Pietro, colpevole di aver fatto calare i consensi in favore di Walter e di aver determinato la rovinosa sconfitta in Abruzzo.
Che succede?
Semplicemente che molti elettori hanno finalmente capito ciò che ribadiva Berlusconi nel corso dell'ultima campagna elettorale, che cioè le tanto sbandierate novità del partito all'americana, la grande alternativa, il partito delle questioni morali, non erano altro che una solenne farsa, una favoletta ridicola per ingannare gli italiani, una storia trita e ritrita da tempo!!
Hai voglia adesso a dire che non c'è alcuna questione morale, c'è eccome!
Miei cari, la ruota gira, adesso avrete di meglio da fare che insultare Berlusconi in quel teatrino di marionette che state trascinando da un pezzo; come vi ha consigliato Di Pietro, andatevi a fare un bel bagno di umiltà, ne avete veramente bisogno....

Sara Marino.

Bilancio Comune di Pesaro

"In seguito all’illustrazione del bilancio d’esercizio del Comune di Pesaro, avvenuta durante l’ultimo Consiglio della Prima Circoscrizione, sono emerse numerose criticità.

Tutto ciò che di negativo è presente nel bilancio deriva, in base a quanto affermato dall’Ass. Pecchia dall’operato negativo del Governo di centrodestra; in realtà se il bilancio lascia insoddisfatti l’opposizione e la maggior parte dei cittadini pesaresi la colpa è delle scelte politiche della Giunta Ceriscioli che continua a trascurare problematiche ormai note quali il degrado del centro storico e la sicurezza.

Basti pensare che relativamente al centro storico, le uniche spese previste sono quelle destinate al recupero del chiostro di san Giovani e al restauro delle mura roveresche. Si tratta di interventi non trascurabili, ma che non risolvono i problemi dell’area alla quale appartengono , che necessiterebbe, invece, di interventi strutturali al fine di renderla più vivibile, fruibile e godibile.

Non sono previste spese per la sicurezza: l’unica voce che salta all’occhio del lettore è data dall’aumento delle entrate previste per le contravvenzioni in euro 500.000 circa; Pesaro si rivela una delle città più controllate d’Italia (videored, autovelox e telecamere per l’accesso alla ZTL sono presentio ovunque), ma tale controllo colpisce solo i cittadini in automobile e non i delinquenti che circolano liberamente nelle ore notturne per le vie della città.

Come al solito, invece, il Comune incrementa la spesa sociale (a scapito del cittadino pescarese che vede aumentare le imposte comunali del 4%), perseguendo obiettivi quali (e cito le parole dell’assessore) l’equità e la sostenibilità sociale, e finanzia le stabilizzazioni del personale bandendo un concorso per soli dipendenti interni per ben 56 posti (i partecipanti, casualmente, sono 56!).

Siamo convinti che i cittadini sono ormai nauseati da questo modo di amministrare la città e che alle prossime consultazioni elettorali non esiteranno a votare per il cambiamento.

Dott. Giovanni Cipolletta

Consigliere Prima Circ. Gruppo PDL


Sono passati 60 anni esatti da quando, il 10 dicembre del 1948, venne firmata a Parigi la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, documento fortemente voluto dalle Nazioni Unite nella stessa carta costituiva dell’organizzazione. Incancellabili dalla mente, dal cuore e dai ricordi erano infatti le immagini delle atrocità compiute durante la seconda guerra mondiale: a questo proposito appariva necessaria la riaffermazione non solo della pace tra i vari stati dell’ Europa, bensì della dignità di ogni singola persona abitante questo continente. Il messaggio che si vuole trasmettere appare chiaro oggi, come sicuramente lo era allora: non esistono superiorità di razza, religione o colore della pelle, l’unica vera barriera, difficile da superare, è quella che chiude la mente dell’uomo timoroso. L’uomo ha paura del diverso, delle nuove culture, perché, spesso, è troppo pigro per volerle capire veramente. Non è con la morte fisica che si annienta l’individuo, bensì è ben più tragica la fine di tutti coloro che sono costretti a vivere nel terrore e nell’umiliazione.

“L’uomo è un essere nel quale l’essenza è preceduta dall’esistenza” (Jean-Paul Sartre).

La persona umana si annienta quando la si riduce a bestia, ad un animale senza coscienza e senza possibilità di comunicare, interagire e soprattutto pensare.

"Questa inutile prodigalità di supplicii, che non ha mai resi migliori gli uomini, mi ha spinto ad esaminare se la morte sia veramente utile e giusta in un governo bene organizzato. Qual può essere il diritto che si attribuiscono gli uomini di trucidare i loro simili? Non certamente quello da cui risulta la sovranità e le leggi. Esse non sono che una somma di minime porzioni della privata libertà di ciascuno; esse rappresentano la volontà generale, che è l'aggregato delle particolari. Chi è mai colui che abbia voluto lasciare ad altri uomini l'arbitrio di ucciderlo? Come mai nel minimo
sacrificio della libertà di ciascuno vi può essere quello del massimo tra tutti i beni, la vita? [...] Se le passioni o le necessità della guerra hanno insegnato a spargere il sangue umano, le leggi moderatrici della condotta degli uomini non dovrebbero aumentare il fiero esempio, tanto più funesto quanto più la morte legale è data con istudio e con formalità.”
(Cesare Beccarla, “Dei delitti e delle pene”, 1764)

Eleonora Gregori Ferri
60° Anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

Il 10 Dicembre ricorre l'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dall' Assemblea delle nazioni Unite nel 1948.

Il testo parte dal riconoscimento della dignità di tutti i membri della famiglia umana, dei loro diritti, uguali e inalienabili, e costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo.

Nell'ambito delle celebrazioni di questa ricorrenza la Fondazione della camera dei deputati ha organizzato un convegno dal titolo “ 60 anni di diritti umani , cosa è cambiato?”.

Al convegno è intervenuto il presidente della camera Gianfranco Fini , il quale afferma che dopo la firma di questa carta il mondo è diventato più civile e più attento alla libertà, dignità e integrità delle persone, rispetto a quanto accadeva nel 1948.

Il presidente Fini inoltre ricorda che la dichiarazione universale accese la speranza di un mondo più giusto e libero, speranza che ha dato notevoli frutti nel tempo, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare. Uno dei recenti traguardi raggiunti è l' approvazione, da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU, della moratoria sulla pena di morte, sancita il 18 Dicembre 2007, in cui l'Italia ha avuto un ruolo di primo piano.

La dichiarazione inoltre ha aperto la strada allo sviluppo di una coscienza etica cosmopolita, in quanto documento a carattere planetario. Ogni anno il Rapporto di Amnesty Interantional sui diritti umani nel mondo, impone un momento di riflessione a governi, parlamentari e opinione pubblica.

A conclusione del suo intervento il presidente Fini ha sottolineato quanto sia difficile sradicare l'odio politico, il razzismo e il fanatismo nei popoli soprattutto alla luce di tragedie come gli attentati in India e i conflitti in Nigeria e in Congo, quindi gli obiettivi di pace e libertà enunciati dalla carta devono essere ancora raggiunti e richiedono l'impegno costante delle istituzioni.

Ilaria Faedi


Italiani consapevoli


PESARO - “I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi”. Con queste parole, citando il 34° articolo della costituzione italiana, Piero Calamandrei iniziò il suo discorso più celebre, tenuto presso la Società Umanitaria di Milano, il 26 gennaio 1955. Sono passati più cinquant’ anni da quel giorno in cui gli studenti delle scuola superiori e dell’ università del capoluogo lombardo organizzarono una delle prime conferenze sulla costituzione. E’ esattamente rileggendo quel testo che si apre la lectio magistralis di Maurizio Viroli, politologo e professore presso la Princeton University, tenutasi lo scorso 25 novembre nel salone metaurense della Prefettura. Si è trattato del secondo incontro del progetto “La Costituzione tra noi”, finanziato nell’ ambito del bando “Fuori le idee. Cittadini si diventa”, promosso dalla provincia di Pesaro e Urbino. I giovani studenti dell’ associazione culturale “Attimo storico” hanno interpretato, davanti ad un pubblico gremito di studenti ed insegnanti, le parole di Calamandrei, dando inizio alla conferenza. L’argomento era ovviamente la costituzione italiana, analizzata fin dalle sue origini e partendo dagli stessi verbali in cui l’ Assemblea costituente dibatteva i principi fondamentali dell’oramai prossimo ordinamento giuridico italiano. Per iniziare è stato presentato un confronto tra la costituzione e la Bibbia: entrambi i testi sono accomunati da un profondo spirito di libertà, il primo decisamente antifascista, il secondo nettamente religioso. I padri costituenti, pensando al periodo di dittatura appena trascorso, caratterizzato dalla totale perdita delle libertà di pensiero e di espressione, sentendo ancora l’amaro sapore della prigionia intellettuale, decisero di sottolineare negli articoli redatti proprio l’aspetto antifascista. Quest’ultima parola, basilare nella riflessione di Viroli, è sicuramente quella che meglio esprime il sentimento che percorreva i cuori di tutti coloro che, nel 1948, approvarono il testo ultimo dello statuto italiano. Era ed è difficile essere cittadini nel pieno senso del termine, ma ai giovani liceali sono state ricordate anche le parole di Mazzini: “Una patria non può avere stranieri nei suoi confini.” In Italia, purtroppo, a volte si perde l’orgoglio della propria nazionalità e stranieri non sono più gli immigrati, bensì gli italiani stessi. Oggi, sempre più spesso, si sentono persone famose e popolari vergognarsi di essere nati nel bel Paese e diventa necessario, di conseguenza, riscoprire la gloria, la fierezza e l’onore che si dovrebbero provare nell’affermare: “Io sono italiano”. In ragione di questo è importante non scordarsi che, non molto tempo fa, ci sono persone che per il tricolore verde-bianco-rosso hanno sacrificato la vita.
Eleonora Gregori Ferri
UN ISLAM BUONO è UN ISLAM CHE STA A CASA SUA

Salve a tutti,oggi ho deciso di pubblicare un mio piccolo intervento dopo aver assistito ieri sera a un dibattito in televisione.Vi chiederete qual'è il dibattito e io vi rispondo subito, il dibattito era sulla costruzione di Moschee in Italia.In Italia esistono tantissimi luoghi di preghiera per i credenti nell'Islam e sono quasi tutti luoghi ricavati dastanzoni o edifici messi a disposizione dal comune.
Esistono solo due vere Moschee con la forma classica una è a Roma e una a Segrate (Milano).Quella di Roma è la più grande d'Europa ed è stata costruita nel 1984invece quella di Segrate (Milano) è stata fatta nel 1988.In Italia secondo una statistica nasce una pseudo-moscha ogni 4 giorni e i suoi fedeli oscillano tra il 5 e l'8% del
milione di mussulmani stimati in italia. La mia domanda e quella di tutti è: Cosa
serve far nascere così tante moschee?? Secondo Magdi Allam (ex mussulmano ora cristiano e fondatore del Partito Protagonisti Per l’Europa Cristiana), e riporto testualmente quallo che dice, molte di queste moschee sorgono grazie
alla disponibilità delle amministrazioni locali di SINISTRA, pronte a concedere
il terreno, lo stabile e anche i finanziamenti per la costruzione.Ecco da dove prendono i soldi per costruire le LORO moschee e professare la LORO religione, DA NOI!E noi gli permettiamo anche di farlo!Qualche tempo fa (non ricordo precisamente la data) furono arrestati l'Imam di Varese e due suoi collaboratori che erano stati
riconosciuti come appartenti a un Gruppo Islamico Combattente.Vennero poi scarcerati e durante il processo venne detto (riporto testuali parole) "mostrano una chiara adesione alla ideologia islamica fondamentalista; raccolgono denaro per la causa comune e esaltano la lotta contro gli infedeli".Ma questa è giustizia?? chissà ora dove sono queste persone?Qualche giorno fa, altro caso, altri due strani personaggi marocchini mussulmani sono stati arrestati con l'accusa di voler far saltare il Duomo di Milano e altri siti meneghini (della città di Milano).L'Italia e il Cittadino Italiano ne hanno le scatole piene di questa gente, noi gli accogliamo, gli diamo lavoro privandocene noi, gli diamo le NOSTRE case popolari, gli diamo una nuova vita e loro ci ringraziano così? Facendoci saltare in aria, rubando nelle nostre case e le nostre case...IO NON CI STO'! Io mi metto a fianco della Lega chiedendo il blocco temporaneo (se non addirittura per sempre) della costruzione delle moschee in Italia.Secondo il progetto della Lega (con cui mi trovo daccordo) sarà dunque possibile costruire moschee solo se la regione interessata avrà dato il proprio permesso, in seguito al quale verrebbe istituito un referendum cittadino richiedente la maggioranza di voti a favore. In caso di vittoria del sì, il luogo di culto andrebbe comunque eretto ad almeno un chilometro di distanza da eventuali chiese e sinagoghe, e tutti i singoli in qualche modo dipendenti dal centro (guide, formatori spirituali e ministri di culto) avrebbero obbligo di iscrizione in un apposito registro da aprirsi preso il Ministero dell’interno.In Italia qualche anno fa era gia stata fatta una sorta di proposta di legge ma nessuno l'aveva ascoltata (sto parlando della nostra cara e vecchia Sinistra), ora che si sono accorti del problema forse...Voglio chiudere questo mio intervento dicendo che noi qua li rispettiamo e gli diamo i loro spazi ma loro se ne fregano (scusate il termine) quindi è ora di prendere provvedimenti.E ricordate che come dice l'on. Gibelli (uno dei primi a proporre due anni fa la legge sulle moschee) UN ISLAM BUONO E' UN ISLAM CHE STA A CASA SUA.A buon intenditore poche parole.

R.L.
L’antifascismo negativo

Prima di parlare di antifascismo, ci si dovrebbe chiedere che cosa sia il fascismo stesso. Ebbene quest’ultimo si può definire come un’ideologia, nata e sconfitta nel ‘900, che poneva alla base dello Stato un regime nazionalista e totalitario, il quale opprimendo i principi della democrazia liberale, sosteneva di compiere il bene morale e materiale della Nazione. In particolare bisogna sottolineare che questo movimento si è esaurito nel secolo scorso ed è ridicolo rievocarlo ogniqualvolta non si riesca a trovare un valido capo d’accusa per sostenere le proprie presunzioni. Se Pesaro, come appare dalla manifestazione di sabato 25 ottobre in Piazza del Popolo, fosse veramente sottoposta al giogo di queste nuove “camicie nere”, sarebbe giusto chiedersi dove esse si nascondano. In questa città ci sarà sempre qualche persona che, in maniera decisamente anacronistica, si definirà fascista o comunista, senza rendersi conto che nel tempo la società stessa è mutata. Quei valori che, nel passato, rispecchiavano una certa situazione politica con i suoi problemi e la sua morale, oggi costituiscono una parte della storia italiana che è incancellabile, ma non per questo ancora imputabile di colpe e delitti compiuti da bande di ragazzi che mentalmente non realizzano nemmeno quali siano i valori di cui si dichiarano portatori. Il frastuono, fatto soltanto per la necessità di esprimere un disagio di cui non si riesce ad identificare bene il nome, risuona alle orecchie dei potenti come il leggero ronzare di una mosca facilmente sopprimibile. Noi, al contrario, dobbiamo essere il clamore di questa città, la viva risonanza dell’ opinione pubblica che, seriamente, si mette in gioco per difendere ciò in cui crede. Siamo ragazzi e ragazze che si stanno ancora formando, ma che si ritengono già abbastanza maturi per impugnare certe parole e renderle proprie a seconda delle occasioni. Basta di essere gli strumenti inconsapevoli di vecchi fantasmi del passato, innanzitutto preoccupiamoci di salvare il nostro futuro.

Eleonora Gregori Ferri, Forza Italia Giovani - Pdl
American Elections 2008: the Black at the White House

Nel 1865 il Segretario di Stato William Henry Seward rettificò il XIII emendamento della costituzione americana, in cui, dopo un lungo processo iniziato nel 1863, venne definitivamente abolita la schiavitù negli Stati Uniti. Dopo 150 anni da quell’atto rivoluzionario, che cambiò completamente la mentalità americana, segnando una svolta per tutti gli schiavi (che allora erano circa 40.000 persone), la Casa Bianca finalmente si tinge di un nuovo colore. All’inizio il nome di Barack Obama era piuttosto sconosciuto in Europa: in pochi infatti si sono ricordati della sua precedente carriera politica nel Partito Democratico. Tutto il mondo oggi guarda fiducioso al democratico che, fiero di rappresentare la speranza di milioni di persone, ha fatto delle sue origini un manifesto di uguaglianza e di riscatto sociale nei confronti di tutti gli americani che si sentono ancora emarginati a causa del colore della pelle. Oggi si può dire che la famosa frase: “We, the people”, con cui si apre la costituzione statunitense, sia tutto il popolo a gridarla sulla scena mondiale. La vittoria ottenuta il 4 novembre scorso, dopo un anno di campagna elettorale iniziata con le primarie, è apparsa davvero come uno dei più importanti avvenimenti nella storia americana. Tuttavia dai media appare come se Mc Cain, il rivale repubblicano di Obama, sia stato completamente schiacciato dall’ondata democratica dei voti, ma non è esattamente così. Ad un primo confronto potrebbe apparire come se l’intera nazione avesse votato per il neo presidente, poiché il risultato finale è stato di 365 voti a 173. Bisogna comunque conoscere il sistema elettorale americano per ben capire come mai, in generale, si assista sempre ad una vittoria netta di un candidato sull’altro.



Fonte: Corriere.it

Questo sistema elettorale si può benissimo definire indiretto, poiché i cittadini nel seggio elettorale non votano direttamente il Presidente, bensì la lista Grandi Elettori. Sulla scheda elettorale compaiono i nomi dei due candidati alla carica presidenziale ed accanto ad essi l’elenco delle persone che li rappresenta in quello stato. I Grandi Elettori sono delle persone fisiche, che attraverso i loro voti andranno successivamente ad eleggere il Presidente. In ogni stato ( in tutto 51), in base al numero degli abitanti, si elegge un certo numero di Grandi Elettori per ciascun partito e lo schieramento che vince in quello stato se li aggiudica automaticamente tutti. Nell’ assemblea dei Grandi Elettori verrà poi nominato il presidente. Poniamo ad esempio il caso del Texas, che mette in gioco 34 Grandi Elettori: in questo stato ha vinto Mc Cain, attribuendosi quindi tutti i voti elettorali del Texas. La conclusione è che Obama nel Texas non ha preso nemmeno un voto, poiché al vincitore repubblicano sono stati assegnati tutti quelli disponibili. Di conseguenza è anche possibile che venga eletto un presidente che non ha ricevuto, da parte dei cittadini, il maggior numero di preferenze, com’è accaduto nel 2000 quando fu eletto G.W.Bush. L’ormai ex – presidente degli USA vinse in 30 collegi (Stati) su 50, senza aggiudicarsi però la maggioranza dei voti popolari, che andò al democratico Al Gore. Per questo motivo il sistema elettorale americano viene spesso duramente criticato nel suo essere un maggioritario “puro”. In ogni caso questa modalità assicura stabilità nell’elezione del Presidente, poiché la differenza tra i due contendenti è abbastanza ampia. Se si guardano i voti dei cittadini, le percentuali sarebbero: 54% a Obama ed il 46% a Mc Cain, dalle quali si deduce che gli americani rimasti delusi non siano certamente in pochi. Importante è anche la figura del Vice-presidente, poiché nel caso in cui il Presidente in carica non potesse più esercitare il suo ruolo, gli succede direttamente il suo secondo. I giornalisti del Paese a stelle e strisce hanno criticato molto la scelta del Vice presentato da Mc Cain: Sarah Palin. Una figura che sarebbe dovuta essere così importante, per sua sfortuna non ha fatto bella scena su scala mondiale: tra gossip ed inesperienza, i repubblicani hanno accusato anche lei di essere corresponsabile della sconfitta. Nelle file democratiche, invece, l’attuale Vice-presidente degli Stati Uniti è Joe Biden, mentre il Segretario di Stato è Hillary Clinton, avversaria di Obama durante le primarie.
“I’m asking you to believe. Not just in my ability to bring change in Washington.. I’m asking you to believe in yours.” (Barack Obama)

Eleonora Gregori Ferri