Per tutte le vittime...

Il mondo ricorda, l’Italia ricorda, le Marche ricordano, Pesaro ricorda, Noi ricordiamo...
27 gennaio una data, un ricordo...un tristissimo ricordo.
La Shoah, 10 - 15 milioni di vittime causate da un ideale.
Tutti vogliono ricordare nel mondo, in vari modi: minuti di silenzio, fiaccolate… qua a Pesaro ho letto che proponevano un nodo bianco visibile a tutti.
Noi ci saremo tutti a ricordare quel giorno ma a contrario di tutti avremo anche altro da ricordare.
Abbiamo da ricordare altri 100 milioni circa di morti. Sono i morti causati da un altro ideale...il Comunismo. (Vittime che ancora aumentano al giorno d’oggi).
Se è vero che i morti sono morti e vanno ricordati alla stessa maniera è giusto ricordare anche loro.
Questi ultimi sono “vittime silenziose”: tutti sanno ma nessuno parla.
Pensate solo che il 28 ottobre 1994, in un discorso al Parlamento Russo, Alexander Solgenitsin (scrittore, premio nobel letteratura 1970) ha affermato che i morti dovuti al comunismo russo furono più di 60 milioni: NESSUNO e ripeto NESSUNO, sia in Parlamento che fuori, ha sollevato obiezioni o avuto il coraggio di parlare.
Come se non fosse successo nulla...
Pensate a quanti sono morti solo in Russia a causa delle deportazioni, dello sterminio, delle carestie e delle prigionie nei gulag…
Pensiamo anche alla Cina: già nel 1958 l’ex ambasciatore d’Italia a Mosca Luca Pietromarchi disse che il Comunismo in Cina ha causato la perdita, dal 1949 al 1958, di 50 milioni di vite umane, e che inoltre circa 30 milioni di contadini furono inviati in campi di concentramento.
Con questo, voglio chiarire, non sto difendendo il nazi – fascismo, né tantomeno voglio infliggere colpe al solo comunismo, voglio solo ricordare a tutti voi che leggete che nel mondo non esiste una giornata dedicata ai morti del comunismo; e se vogliamo fare una cosa bella...in quel minuto non vi fermate a pensare solamente ai 10/15 milioni di morti causati dal nazi – fascismo e neanche ai più di 100 milioni che ha fatto il comunismo: pensate ad entrambi.
Sono state morti “importanti” nella nostra storia; è giusto ricordarle equamente e non solo il 27 gennaio ma tutti i giorni dell’anno…

R.L.

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