PD allo sbando

La cronaca di questi giorni ci consegna un'immagine del Partito Democratico allo sbando.
Lo scandalo abruzzese con l'arresto e la successiva scarcerazione del sindaco di Pescara, il quale per non dimettersi dal suo incarico ed evitare il commissariamento del suo comune si da per malato di una malattia “ingravescente e permanente” cosi come la questione della giunta di Napoli , con il sindaco Iervolino sola contro tutto il partito che le chiede le dimissioni, dipingono lo stato attuale di un PD litigioso e profondamente diviso al suo interno.
Non ultima la sfuriata di Piero Fassino contro il suo collega Mantini (ex Margherita) apostrofato con parole come “ sei uno stupido che dice solo ca....te” in diretta su Radio Radicale durante un'intervista di quest'ultimo che criticava la gestione economica del partito, per le ex sezioni dei Ds, «ora diventate proprietà delle fondazioni della Quercia» e «pagate dal Pd».
Ma c' è anche un attacco personale a Fassino, per la sua scelta di firmare il manifesto del Pse a Madrid: «Vuol dire che i Ds continuano ad esistere» e si prenderebbero i soldi ,mentre la Margherita «ha conferito il suo intero patrimonio, i soldi del finanziamento pubblico, la stessa sede che ora è in uso al Pd...» .
Anche Rutelli prende le distanze dal leader Veltroni, il quale viene accusato di avere difeso in questi ultimi tempi, per diverse ragioni, Massimo D'Alema e Piero Fassino, ma di non aver fatto neanche un gesto di solidarietà quando l'ex leader della Margherita è stato coinvolto nell'inchiesta napoletana. Se vogliamo poi mettere la ciliegina sulla torta potremmo anche ricordare il caso Villari, per l'elezione del presidente della vigilanza Rai, il quale è ancora al suo posto nonostante le continue sollecitazioni a dimettersi e l'espulsione dal PD.
La superiorità morale tanto sbandierata dalla sinistra a quanto pare sembra scontrarsi con una realtà ben diversa fatta di divisioni interne, inchieste giudiziarie, e incapacità di proporre un oppossizione utile al paese.

Ilaria Faedi

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